In questo periodo di "domicilio forzato" ... chiamiamolo smartworking, può essere necessario svolgere delle video o audio conference ma si è sempre indecisi o non si sa quale strumento utilizzare. Spesso si ripiega sulle classiche soluzioni free ma spesso non siamo a conoscenza di insidie nascoste di tali sistemi.

Skype sicuramente la più utilizzata, soluzione proprietaria di Microsoft, FaceTime è la soluzione di Apple utilizzabile solo se si possiede un device della mela bacata. Poi ci sono le soluzioni di Google dal quale forse è meglio stare a debita distanza se leggiamo i termini e le condizioni d'uso: Hangouts (meet) e Duo... eppure le scuole italiane si sono dovute organizzare "in autonomia" e spesso sono cadute in errore regalando a bigG i nostri dati.

Infine le soluzioni sper-professionali, quelle a pagamento per eccellenza, dal chiacchierato Zoom da evitare assolutamente ai tradizionali gotomeeting o ezmeeting.

Ma nel panorama spicca un progetto open-source: jitsi ed in particolare un progetto italiano denominato #iorestoacasa.work sostenuto anche dal GARR e da alcune università. collegandosi al sito del progetto è possibile creare una propria "stanza" e poter usufruire gratuitamente di una webconference fino a 50utenti contemporanei. Il sistema è supportato da 50 server messi altrettanto gratuitamente a disposizioni da associazioni che suppprtano il free-software, società private e istituzioni. 

Anche noi lo utilizziamo per le nostre webconference, disponibile da web da smartphone Android e IOS.

Jitsi è disponibile anche sul sito https://jitsi.opendidattica.org/  un insieme di applicazioni collaborative che permettono l’interazione uno a uno e molti a molti; ideali per l’interazione didattica su diversi canali e con diverse modalità sia sincrone che asincrone. Tutte le applicazioni usate sono libere, opensource, gratuite. 

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