In vigore il “decreto Brexit”

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il D.L. 25 marzo 2019, n. 22, convertito con modifiche dallaLegge 20 maggio 2019, n. 41 (cosiddetto “decreto Brexit”). Tale provvedimento contiene alcune misure urgenti per assicurare la sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati e la libertà di soggiorno, in caso di recesso del Regno Unito dall'Unione Europea. Le nuove norme intendono, tra l'altro, proteggere gli investitori, i depositanti e gli assicurati nel caso in cui non intervenga la ratifica da parte di Londra dell’accordo approvato dal Consiglio europeo il 25 novembre scorso ed inerente le modalità di recesso dalla Unione. 

Per quanto riguarda in particolare le disposizioni di natura tributaria, l’art. 13 del decreto ha statuito che fino al termine del periodo transitorio si continueranno ad applicare le disposizioni fiscali nazionali previste in funzione dell’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea. 

Continueranno inoltre ad applicarsi, in quanto compatibili, le disposizioni derivanti dall’attuazione di direttive e regolamenti dell’Unione Europea in materia di Iva ed accise. La compiuta definizione degli aspetti fiscali viene comunque demandata ad uno o più decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze di successiva emanazione. 

Sulla regolamentazione della Brexit si ricorda che nei mesi scorsi l'Agenzia delle Dogane aveva emanato un documento (vedi allegato) in cui si illustrano alcune implicazioni giuridiche e pratiche, in ambito doganale, del recesso del Regno Unito dall’Unione europea, fermo restando che al momento non è ancora definito lo scenario definitivo”:

 

 

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