Dal 1° gennaio passa a 1.000€ il limite di utilizzo del contante

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Secondo quanto previsto dalla normativa, è fatto divieto di utilizzare pagamenti artificiosamente frazionati, di valore unitario inferiore alla soglia in vigore, per trasferire importi superiori al limite imposto dal Dlgs 231/07; Decreto che disciplina il divieto di trasferimento di denaro in contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, specificando siano esse persone fisiche o giuridiche.  

Il frazionamento può essere eseguito esclusivamente per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento.

Gli assegni bancari/postali emessi per importi pari o superiori a 1.000,00 € devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.

A norma del predetto decreto sono vietati:

Nel caso in cui i soggetti obbligati, appresso indicati (art. 51), dovessero riscontrare un’infrazione all’uso del contante, dovranno provvedere a comunicarla tempestivamente al Ministero dell’Economia e Finanze:

La medesima comunicazione è dovuta dai componenti del collegio sindacale, del consiglio di sorveglianza, del comitato per il controllo sulla gestione presso i soggetti obbligati, quando riscontrano la violazione delle suddette disposizioni nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo e vigilanza.

La comunicazione non dovrà essere inoltrata, qualora l’irregolarità fosse già ricompresa in altre segnalazioni per operazioni sospette ai sensi dell’art. 35 del D.Lgs. n. 231/2007 (Obbligo di segnalazioni sospette in materia di antiriciclaggio).

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